domenica 28 ottobre 2007

Purè di Patate

Respirò profondamente e non riuscì ad abortire le lacrime che teneva dentro da un po'. Pensò che in fondo era meglio così, che venissero fuori, le lacrime. L'aveva sempre pensato. Da piccola la chiamavano "Candy Candy" per quanto piangeva. Il più delle volte senza un buon motivo.
Ma stavolta di buoni motivi ne aveva.
Piangeva perchè sentiva l'anima spezzarsi in due; perchè le girava la testa al solo pensiero di prendersi cura di qualcuno come avevano dovuto smettere di fare con lei; perchè aveva talmente tanta paura che sentiva le gambe molli come un purè di patate; perchè provava un amore immenso e tranquillo. Perchè cercava di mettere insieme tutte le sue vite e tutte le sue vite con quella che stava per iniziare.
Ma l'unica cosa che riuscì a pensare è che si piange per cose tristi, ma anche per cose bellissime e soprattutto che, in quel momento, non si sentiva molto capace di formulare pensieri più complessi di questo.

mercoledì 10 ottobre 2007

Aspirina




Pilar arriva tutte le mattine al lavoro e non sa perché. O meglio. Non sa perché resiste al disordine della sua scrivania e della sua vita, ma lo fa.

Arriva sempre alla stessa ora, anche se non arriva mai in orario. Più che tranquilla è mansueta. E questo la rende invincibile. È sopravvissuta al fallimento del suo parrucchiere per cani, e alla fine della storia con l’uomo della sua vita.

Deve fare le stesse cose ogni giorno, e continua a chiedere come si fa.

Perde di tutto e si perde in un bicchiere di aspirina.

Se la cava abbastanza bene con l’inglese, ha studiato a Boston, ma ogni volta che deve scrivere una mail chiama una delle colleghe “buone” per farsi aiutare. E non è detto che il quel momento qualcuno voglia darle una mano. Tanto per cambiare.

Perché i suoi colleghi si dividono in due categorie: alcuni la trattano semplicemente come se fosse stupida. E questi sarebbero i “cattivi”. Altri la elogiano perché è la più buona ,– dicono – è la migliore, e le mancano di rispetto nello stesso modo.

Ma tanto Pilar elimina i veleni come elimina il cibo. Ha una borsa grande che pesa come una valigia, piena di lassativi e diuretici, e l’unica cosa che le interessa è “bruciare grassi” in palestra.

Il suo frigo naturalmente, se fosse per lei, sarebbe vuoto.