martedì 1 gennaio 2008

di cosa sa "Chesil Beach" di Ian McEwan



Titolo: Chesil Beach
Autore: Ian McEwan
Pubblicato da: Einaudi, 2007
Il gusto secondo me: questo libro di McEwan (il primo che ho letto e sicuramente non l’ultimo che leggerò!) è buono come gli spicchi di sole di pasta ripiena alla zucca, come le olive che scoppiano del loro ripieno, i crostini con il lardo che continua a fondere fin dentro la bocca, i carciofi che schizzano e friggono, gli sformati fumanti di funghi freschi, la polenta con il sugo della salsiccia, il salame piccante che – anche se dici basta- ne mangi sempre più di una fetta, buono come distese rosse e bianche di prosciutto iberico, come il cuore del brie, l’anarchia delle tagliatelle con il sugo di cinghiale, il profumo…il profumo del risotto al tartufo, l’insalata con i chicchi di melagrana e le arance, il barolo, il tiramisù, il cioccolato col Marsala, la crema ghiacciata al passito di Pantelleria, la mousse al cioccolato bianco e crema di lamponi, la maracuja e lo zafferano, i datteri, il caffé e una goccia di amaro.
I due protagonisti si siedono a questa tavola meravigliosa intimoriti e troppo composti, esaminano ora l’una ora l’altra leccornia con diffidenza, ad alcune pietanze concedono l’onore di un tentativo. Vogliono, ma non possono. O forse non vogliono e basta. Uno dei due si alza di scatto e lascia cadere la sedia. L’altro lo lascia andare. I giocatori hanno perso. Tutti e due. Si volteranno indietro mille volte, ma rimarranno digiuni.
Il libro e il frigorifero (ovvero cosa mangiano, tra una parola e un’altra, i protagonisti): “una fetta di melone guarnita da un singolo esemplare di ciliegia candita”, “fette di un arrosto cotto da tempo adagiate in un sugo denso, verdure arcilesse e patate dal colorito bluastro. Il vino arrivava dalla Francia anche se l'etichetta, impreziosita dal volo di un'unica rondine, non specificava nessuna regione di origine in particolare.”
Il gusto ufficiale:
http://www.einaudi.it/einaudi/ita/news/can1/5-1112.jsp

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