domenica 30 marzo 2008

nel mio frigorifero a Madrid



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giovedì 6 marzo 2008

matrimoni moderni


Erano grandi e infinitamente piccoli. Pronti e assolutamenti impreparati. Pieni di fiducia in quello che forse stava per succedere, e spaventati a morte all'idea che non succedesse mai.
Una mattina di freddo improvviso, oltrepassarono le colonne di marmo e quelle di sole brillante del Comune.
Sulle scale, all'uscita, il rumore delle rotelle di uno skate. E niente chicchi di riso.
Mescolando quello che rimaneva nel frigorifero con un po' di buon umore, approntarono non proprio un banchetto di nozze, ma un pranzo speciale. Perché - pensarono entrambi - ne valeva la pena. Due bistecchine di maiale tenere tenere, un'insalata con le foglie tonde, le arance e l'aceto balsamico, e una fetta di torta di mele riscaldata. Naturalmente con il gelato alla vaniglia al lato.
Due fermate in metropolitana sembrano il viaggio di nozze piú lungo e piú romantico della storia.
Un po' come "L'amore ai tempi del colera".
Solo che era amore nell'unico momento, all'unico ritmo e nell'unico modo che avevano. E che desideravano.

lunedì 3 marzo 2008

Ratatouille


Questo topolino con l'intuizione e la passione per la cucina é la differenza tra un cartone animato ed un film di animazione. Le immagini scorrono via veloci e perfette dall'inizio alla fine. E quello che rimane é sempre un buon sapore.
Da vedere con un bel piatto di ravioli alla zucca conditi con pomodoro fresco, un bicchiere di vino bianco fruttato e una coppa di fragole con gelato alla vaniglia.

venerdì 29 febbraio 2008

la lista della spesa


Un paio di giorni fa, ho aperto il frigorifero e ci ho trovato un lavoro.
E dato che il lavoro ti dá da mangiare ma non si mangia, oggi vado a fare la spesa.
Questa è la mia lista:
- 3 pomodori da insalata
- 2 pere
- funghi
- fusilli e spaghetti
- burro
- farina
- mele
- zucchine
- pollo
- rughetta
- gelato alla noce di macadamia (?)
- fragole: anche se costano tanto, e ancora non sanno di niente!

lunedì 28 gennaio 2008

ode al soffritto


non importa se la cucina é piena di luce, se ricalca fino all'ultimo utensile la copertina di AD, o se é piccola e da dividere con un gruppo di studenti con la kefia. se é mezza vuota, se il piano cottura si riduce a due fornelli e per di più elettrici.

tutto sommato, non importa nemmeno che la pentola sia di rame, né tanto meno con fondo d'oro.

l'olio puó essere una miscela giallognola senza odore né sapore del supermercato sotto casa gestito dai cinesi, oppure l'ultimo schizzo dorato delle cantine dei nonni.

e la cipolla. la cipolla puó essere arancione e viola e bianca, e grassoccia e alta e formosa. elegante oppure volgare. a volte puó aprire i chakra bloccati, o trasformarsi in una tragedia greca.
ma nei primi secondi in cui inizia a cantare e ballare nell'olio, nell'attimo in cui l'odore del soffritto ti sorprende alle spalle mentre stai lavando i piatti, proprio in quel momento si rannicchia il significato della vita.