martedì 1 gennaio 2008

Traslochi Parte (4)



Ma preferì scendere dalla ruota panoramica impazzita dei suoi ricordi e, senza nemmeno chiedersi a che altezza stava il suo seggiolino, si buttò giù e atterrò davanti allo specchio un po' appannato del bagno.
Tra vapore e gocce d'acqua, comparirono piano piano la sua carne bianca, il suo viso, il suo seno piccolo come una mela, i suoi fianchi larghi e il suo sedere morbido.
Pensò a quanti complessi le aveva creato l'ordine degli aggettivi sul suo corpo: c'era stato un tempo in cui avrebbe voluto un seno largo e morbido ed un sedere piccolo come una mela.
Ma ormai era acqua passata, ormai il suo corpo era meraviglioso, non poteva più essere troppo o troppo poco, poteva soltanto essere. Perché qualcuno aveva scelto di dormirci, di mangiarci, di traslocarci e di abitarci.
A dir la verità, prima aveva scelto di mangiarci.

Nessun commento: